Recensione
Domenica 12 maggio ore 9 ci vediamo tutti al campo sportivo di Offagna. Tutti? Beh, quelli che vengono da fuori perché, a parte Floriano che pare abbia dormito sul posto, gli aborigeni se la prendono mooolto comoda.
In piazza del comune incontriamo Silvia, la guida che ci accompagnerà per tutta la mattinata. Ci illustra la storia dell’eroica cittadina, che, dopo una breve parentesi in cui è stata in combutta con Osimo, si è fortunatamente redenta alleandosi con Ancona di cui ha rappresentato un notevole baluardo di difesa.
Iniziamo con la visita del ‘Museo della liberazione di Ancona’ sito nei locali del monastero di santa Zita, suggestivo luogo della memoria che raccoglie una ricca raccolta di foto, documenti, armi e munizioni a ricordo degli orrori della seconda guerra mondiale.
E poi, giù in discesa verso Villa Malacari, bella costruzione seicentesca in mezzo ad un rigoglioso giardino con alberi centenari e un leccio considerato il più vecchio della regione. Ci aspetta il conte Alessandro, squisito padrone di casa che ci fa visitare la villa e le cantine, oltre alla scontata degustazione dei suoi vini. Inutile dire che i ‘maschietti’ hanno molto gradito.
Proseguiamo con il museo di scienze naturali ‘Luigi Paolucci’ che contiene reperti della collezione del naturalista anconetano. Didatticamente molto ben fatto, ricostruisce lo studio del Paolucci con animali esotici e i vari ambienti naturali presenti nella regione con animali tipici, comprese numerose specie autoctone ormai scomparse nel nostro territorio. C’è un problema, Simonetta ha bisogno del montascale, ma questo non funziona! niente paura: interviene Liberato che mobilitando mezzo paese, riesce a farlo partire!
Ed arriva l’ora di andare a pranzo. Ci rechiamo al Cresciolo, locale caratteristico da dove si può ammirare un bellissimo panorama. Altrettanto notevole è il menu, che riesce ad appagare tutti i palati. Abbiamo il piacere di avere a tavola con noi il sindaco di Offagna e signora. Al termine, il nostro presidente offre l’ambito gagliardetto della nostra associazione al sindaco che, visibilmente commosso, si lascia sfuggire due promesse: un tavolo a noi riservato alle feste medioevali e un incontro con l’Accademia della Crescia! Arriva anche l’addetto stampa del Comune che promette la pubblicazione di un articolo sulla nostra visita sulla stampa locale. Con la testa un po’ montata da cotanta notorietà, concludiamo in bellezza il nostro tour con la visita alla rocca.
Qui ci attende una guida con un nome che è tutto un programma: Tristano. Appassionato di storia e innamorato della sua città ci permette di godere appieno lo straordinario monumento costruito come avamposto anconetano contro Osimo (ci risiamo!).Ci confida pure un fatto straordinario che gli è successo tra lo scetticismo di molti di noi: l’incontro con un fantasma! Giunti sulla sommità restiamo senza fiato, una vista a trecentosessanta gradi: dal Gran Sasso al mare, dai Sibillini al Conero, da Ancona a Fano. Per non parlare della vista sulla casa di Flavio, su quella della figlia di Onelio e su quella di Liberato. Un vero spettacolo!
Come terminare la giornata? Ma a casa Agostinelli a gustare le famose crostate di Simonetta e brindare con il prosecco di Flavio.
E a giugno? Tutti a Roma!